Filesharing & p2p in Svezia condannati 4 gestori di PirateBay



Con una sentenza destinata a fare scalpore Peter Sunde, il fondatore di Pirate Bay, Fredrik Neij, Gottfrid Svartholm e Carl Lundström sono stati condannati ad 1 anno di carcere per violazione del diritto d'autore. Piratebay è uno dei più noti siti grazie ai quali è possibile reperire i file .torrent che consentono la condivisione di materiale in formato digitale (anche coperto da copyright), attualmente gli utilizzatori del sito sono oltre 20 milioni.


Il Tribunale svedese ha condannato il sito a versare 30 milioni di corone (2,7 milioni di euro) di danni e interessi all'industria del disco, del cinema e dei videogiochi. Una sentenza che sembra quasi scritta sotto dettatura dalle potenti major statunitensi. La Corte ha motivato la sentenza affermando che i condannati "sono a conoscenza che sul sito venga scambiato materiale protetto da copyright". La pena di un anno di carcere è quindi giustificata "dall'estesa accessibilità" del portale e "dal fatto che l'operazione sia stata condotta in modo organizzato per scopi commerciali".
Enzo Mazza presidente del Fimi, che raggruppa le principali aziende discografiche italiane, commenta la condanna all0edizione on line del sole24ore:

«La sentenza svedese sul caso pirate Buay è giusta e proporzionata e segna un punto fondamentale di contrasto alla pirateria, non solo verso gli utenti ma anche verso chi mette a disposizione le strutture»


La motivazione del "ritorno commerciale" sembra risibile visto che il sito non consentiva dietro pagamento il download dei file che invece risiedevano sui pc degli sharer che di fatto non passavano per i server di alcuna software house come accadeva con napster e Kazaa.

Già nel al 2006 ci fu il primo attacco alla baia con il sequestro dei server in Svezia, che ha portato all'attuale sistema di server sparsi fisicamente in tutto il globo per rendere quasi impossibile la chiusura del sito.

Attualmente Piratebay è online.