Caso Reggio: tutti assolti. Crolla il teorema accusatorio di De Magistris


Si chiude con una sentenza di assoluzione perchè il fatto non sussiste la vicenda giudiziaria che coinvolse gli ex parlamentari Paolo Romeo e Amedeo Matacena (all'epoca deputato di Forza Italia), i giornalisti Francesco Gangemi (direttore del Dibattito) e Riccardo Partinico e gli avv. Giorgio De Stefano e Francesco Gangemi (deceduto durante l'iter processuale).

Nell'inchiesta vennero coinvolti anche altri 2 esponenti politici di primo piano Valentino e Sarra di Alleanza Nazionale. Viene quindi accertato che la presunta associazione tendente a condizionare l'attività della magistratura reggina altro non era che una semplice invenzione dell'ex sostituto di Catanzaro De Magistris attualmente candidato e fiore all'occhiello dell'Italia dei Valori.
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22-25-27 Terno da paura per il PD

Secondo gli ultimi sondaggi 22 sarebbero i comuni capoluogo in cui un cadidato del PdL sarebbe pronto ad essere eletto sindaco (sulle 30 consultazioni che ci saranno a breve).
25 è la percentuale nazionale su cui si attesterebbe il disastrato PD nelle elezioni europee.
27 le amministrazioni provinciali pronte a passare a guida PdL.

Una vera umiliazione per l'ex partito di Veltroni, con l'attuale segretario Franceschini che probabilmente sarà esautorato al prossimo congresso.
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Sedici milioni di euro per nuove opere pubbliche in città


Interventi per 16 milioni di euro sono stati licenziati dalla Giunta comunale nelle ultime sedute. Si tratta di circa 50 delibere che prevedono nuove opere pubbliche al centro ed in periferia. L’argomento è stato oggetto di una conferenza stampa a palazzo san Giorgio. Con il Sindaco Giuseppe Scopelliti era presente l’assessore ai lavori pubblici Franco Sarica che ha proposto gli atti deliberativi.Tra le opere approvate dall’esecutivo municipale figura la realizzazione della strada alternativa alla statale 106, nel tratto che va dall’aeroporto dello Stretto, foce sant’Agata, a San Gregorio. Il progetto, giunto nella fase definitiva, prevede una spesa di 1.500.000 euro. Tra le altre opere illustrate anche una serie di interventi per il miglioramento della viabilità nelle zone periferiche, la realizzazione di nuove strutture scolastiche e di centri civici e sociali, la riqualificazione dei cimiteri ed il completamento dell’arena lido il cui progetto è nella fase esecutiva e prevede una spesa di 1.480.000 euro. “Superato il contenzioso con l’impresa – ha detto il Sindaco Scopelliti - entro tre mesi saranno appaltati lavori e dopo una lunga attesa completeremo la struttura”.

Da Roto San Giorgio
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Un buon consiglio a Berlusconi

Il consiglio dato dal blog le guerre civili al premier è davvero ottimo. Cè da augurarsi che questo consiglio venga ascoltato e seguito.
Alcuni stralci del post:

E' pur vero che la sentenza del processo Mills arriva con un'ennesima coincidenza "casuale" con le elezioni, una cosa in grado di far perdere la pazienza anche a un sasso.

E' pur vero che lo scandalo Noemi si aggiunge a quello -rimarginato- di una ministra, bella e brava, ma scempiata a fini politici. Per non parlare delle veline.

E' pur vero che almeno una certezza granitica il popolo italiano ce l'ha: che, posto che Berlusconi sia il peggio della politica mondiale, comunque PD, Di Pietro e i combattenti e reduci dei partiti marxisti sono assai peggiori di lui.


ertanto, le parole e i vizi -se ci sono- restino privati, e solo le virtù siano pubbliche.

Sarebbe un errore assecondare la politica-gossip, che pure avanza in tutto il mondo, che segna il ritorno del moralismo con le vesti dello spettacolo dell'immoralità pubblica, una cosa molto dipietrista.
Ma se Berlusconi cede al modo trendy di mostrare i vizi privati e di cancellare le virtù pubbliche, allora rischia molto. Ciò può riguardare la sua vita personale. Ma il governo riguarda tutti, e allora si dovrebbe (stampa in testa) evitare di rappresentare una sceneggiata napoletana continua.
Un governo autorevole è condizione indispensabile al Paese, oggi.


Qui il testo integrale
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Processo Mills: la toga rossa Gandus condanna l'avv. inglese

Alla fine la toga rossa Nicoletta Gandus è riuscita a condannare l’avv. inglese Mills per una presunta corruzione operata dal premier Silvio Berlusconi, si tratta di una sentenza di lotta politica, prevista ed ampiamente annunciata. Di lei il premier ebbe modo di dire: “"ha ripetutamente e pubblicamente assunto posizioni di netto e violento contrasto con il governo che ho avuto l`onore di guidare dal 2001 al 2006, accusandomi espressamente e per iscritto di aver determinato atti legislativi a me favorevoli, che fra l`altro oggi si troverebbe a poter disapplicare".
Alla vigilia delle elezioni del 2006 è firmataria di un appello/documento/programma affinché vengano bocciate tutte le leggi fatte dal governo di centrodestra soprattutto nel settore della giustizia. Nel documento sottoscritto dalla Gandus si legge: "si sta chiudendo una delle più tormentate e controverse legislature della storia repubblicana e c’è oggi la prospettiva di un cambio di governo" ed ancora "in questo settore noi tuttavia riteniamo che vi sia una inderogabile priorità: la cancellazione delle principali leggi che sono state adottate quasi esclusivamente al fine di perseguire gli interessi personali di pochi, ignorando quelli della collettività. Si tratta di leggi che - a prescindere da ogni altra considerazione - hanno devastato il nostro sistema giustizia e compromesso il principio della ragionevole durata dei processi".
Della Gandus si ricordano anche la partecipazioni al forum (della sinistra estrema) di Porto Alegre e la partigianeria palestinese.

La grande stampa nazionale non si è fata attendere ed ha dato fuoco alle polveri:

CORRIERE DELLA SERA - In apertura: "I giudici: Mills mentì per Berlusconi, L'ira del premier: ‘È uno scandalo'". Editoriale di Ernesto Galli Della Loggia: "L'integrazione non si fa così". Al centro: "Tettamanzi scuote Milano: ‘La città ritrovi l'anima'". Fotonotizia: "La Merkel: ‘La Statsi voleva arruolarmi". In basso: "Liberiamo i divorziati dall'ultima catena"

LA REPUBBLICA - In apertura: "Berlusconi ha corrotto Mills". Al centro: "Zavoli: ‘Alla Rai pluralismo a rischio'". Fotocolor: "Westminster, si dimette lo Speaker: è la prima volta in 400 anni". IN basso: "In bagno solo con il permesso aziendale"

LA STAMPA - In apertura: Mills corrotto da Berlusconi". Editoriale di Federico Geremicca: "Prigionieri dei processi del premier". In un box: "Marchionne: ‘All'Opel asset ma niente soldi'". Fotonotizia: "Torino, la guerriglia urbana fa le prove del G8"".

L SOLE 24 ORE - In apertura: "‘Banche, gli aiuti servono'". Di spalla editoriale di Alberto Alesina: "LA crisi del 1929 e le sue false morali". A centro pagina: "Offerta Fiat per la Opel. Tanti asset, non contanti" e "I giudici: Mills fu corrotto per proteggere Berlusconi. Il premier: è uno scandalo".

da velino.it

Naturalmente nei vari blog e forum si si scrive e si discute del corruttore Berlusconi ma non si fa mente locale al comma 2 dell'art. 27 della Costituzione: L'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva. E ciò vale sia per Mills che per Berlusconi la cui posizione è stata stralciata e che quindi è in attesa di giudizio.

C'è da scommettere che alla fine Mills ne uscirà pulito mentre il capo del governo tra l'immunità che dovrebbe essere garantita dal lodo Alfano e la prescrizione del reato non avrà conseguenze, se non quelle del danno d'immagine e qualche voto in più che raccatterà alle prossime elezioni europee, visto che queste azioni punitive delle toghe rosse compattano la sinistra contro il mostro da una parte, e, dall'altra fanno innalzare il gradimento del Premier nella parte avversa che riconosce la persecuzione politico/giudiziaria ai danni del leader del centrodestra.
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Mentre si sta svolgendo la campagna elettorale per le elezioni europee è necessario ricordare come dalla stessa Europa sia giunta una ferma condanna per i regimi comunisti. Il Parlamento Europeo con 99 voti a favore e 42 il 25 gennaio 2006 ha approvato la risoluzione n.1481 intitolata "Necessità di una condanna internazionale dei crimini dei regimi comunisti totalitari". Nel successivo box il testo della risoluzione:

Risoluzione del Consiglio di Europa n.1481 del 25 gennaio 2006 - "Necessità di una condanna internazionale dei crimini dei regimi comunisti totalitari"

1. L'Assemblea parlamentare fa riferimento alla sua Risoluzione 1096 (1996) sulle misure per smantellare l'eredità dei sistemi totalitari comunisti.

2. I regimi totalitari comunisti che governarono nell'Europa Centrale ed Orientale nel secolo passato, e che sono tuttora al potere in molti Paesi del mondo, sono stati, senza eccezioni, caratterizzati da massicce violazioni dei diritti umani. Le violazioni hanno differito in funzione della cultura, del Paese e del periodo storico e hanno incluso assassini ed esecuzioni individuali e collettive, morti in campi di concentramento, fame, deportazioni, torture, lavoro in schiavitù e altre forme di terrore fisico di massa, persecuzioni su base religiosa o etnica, violazioni della libertà di coscienza, pensiero e parola, della libertà di stampa, e mancanza del pluralismo politico.

3. I crimini sono stati giustificati in nome della teoria della lotta di classe e del principio della dittatura del proletariato. L'interpretazione di entrambi i principi hanno legittimato la "eliminazione" di popoli considerati nocivi alla costruzione di una nuova società e, come tali, nemici dei regimi totalitari comunisti. Un vasto numero di vittime in ogni Paese coinvolto furono propri connazionali. Fu il caso particolarmente dei popoli dell'ex URSS che di gran lunga superarono altri popoli in termini di numero di vittime.

4. L'Assemblea riconosce che, nonostante i crimini dei regimi totalitari comunisti, alcuni partiti comunisti europei hanno contribuito a conseguire la democrazia.

5. La caduta dei regimi totalitari comunisti nell'Europa Centrale ed Orientale non è stata seguita in tutti i casi da una inchiesta internazionale sui crimini da loro commessi. Inoltre, gli autori di questi crimini non sono stati portati in giudizio dalla comunità internazionale, come fu il caso dei crimini orribili commessi dal nazionalsocialismo.

6.Conseguentemente, la coscienza pubblica dei crimini commessi dai regimi totalitari comunisti è molto povera. I partiti comunisti sono legali e attivi in vari Paesi, anche se in molti casi non si sono distanziati dai crimini commessi nel passato dai regimi totalitari comunisti.

7. L'Assemblea è convinta che la coscienza della storia sia una delle precondizioni per evitare simili crimini nel futuro. Inoltre, la denuncia e la condanna morale dei crimini commessi svolge un importante ruolo nell'educazione delle giovani generazioni. La chiara posizione della comunità internazionale sul passato può essere un riferimento per le sue azioni future.

8. Inoltre, l'Assemblea ritiene che quelle vittime dei crimini commessi dai regimi totalitari comunisti che sono ancora vive e le loro famiglie, meritino simpatia, comprensione e riconoscenza per le loro sofferenze.

9. I regimi totalitari comunisti sono tuttora attivi in vari Paesi del mondo ed i crimini continuano ad essere commessi. La percezione dell'interesse nazionale non dovrebbe prevenire i Paesi da una adeguata critica agli attuali regimi totalitari comunisti. L'Assemblea condanna con forza tutte quelle violazioni dei diritti umani.

10. I dibattiti e le condanne che hanno avuto luogo da tempo a livello nazionale in vari stati membri del Consiglio d'Europa non possono dispensare la comunità internazionale da prendere una chiara posizione sui crimini commessi dai regimi totalitari comunisti. C'è un obbligo morale a farlo senza ogni ulteriore ritardo.

11. Il Consiglio d'Europa è nella posizione per tale dibattito a livello internazionale. Tutti i Paesi europei ex comunisti, con l'eccezione della Bielorussia, sono oggi suoi membri e la protezione dei diritti umani e lo stato di diritto sono i valori fondamentali su cui si basano.

12. Inoltre, l'Assemblea parlamentare condanna con forza le massicce violazioni dei diritti umani commesse dai regimi totalitari comunisti ed esprime simpatia, comprensione e riconoscenza alle vittime di tali crimini.

13. Inoltre, richiama tutti i partiti comunisti o post-comunisti nei suoi Stati membri che non lo hanno già fatto di valutare di nuovo la storia del comunismo e del proprio passato, di prendere chiaramente le distanze dai crimini commessi dai regimi totalitari comunisti e di condannarli senza alcuna ambiguità.

14. L'Assemblea ritiene che questa chiara posizione della comunità internazionale aprirà la via alla riconciliazione. Inoltre, incoraggerà con fiducia gli storici di tutto il mondo a continuare le loro ricerche finalizzate a determinare ed a verificare oggettivamente quanto avvenuto.



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