Processo Mills: la toga rossa Gandus condanna l'avv. inglese

20mag

Alla fine la toga rossa Nicoletta Gandus è riuscita a condannare l’avv. inglese Mills per una presunta corruzione operata dal premier Silvio Berlusconi, si tratta di una sentenza di lotta politica, prevista ed ampiamente annunciata. Di lei il premier ebbe modo di dire: “"ha ripetutamente e pubblicamente assunto posizioni di netto e violento contrasto con il governo che ho avuto l`onore di guidare dal 2001 al 2006, accusandomi espressamente e per iscritto di aver determinato atti legislativi a me favorevoli, che fra l`altro oggi si troverebbe a poter disapplicare".
Alla vigilia delle elezioni del 2006 è firmataria di un appello/documento/programma affinché vengano bocciate tutte le leggi fatte dal governo di centrodestra soprattutto nel settore della giustizia. Nel documento sottoscritto dalla Gandus si legge: "si sta chiudendo una delle più tormentate e controverse legislature della storia repubblicana e c’è oggi la prospettiva di un cambio di governo" ed ancora "in questo settore noi tuttavia riteniamo che vi sia una inderogabile priorità: la cancellazione delle principali leggi che sono state adottate quasi esclusivamente al fine di perseguire gli interessi personali di pochi, ignorando quelli della collettività. Si tratta di leggi che - a prescindere da ogni altra considerazione - hanno devastato il nostro sistema giustizia e compromesso il principio della ragionevole durata dei processi".
Della Gandus si ricordano anche la partecipazioni al forum (della sinistra estrema) di Porto Alegre e la partigianeria palestinese.

La grande stampa nazionale non si è fata attendere ed ha dato fuoco alle polveri:

CORRIERE DELLA SERA - In apertura: "I giudici: Mills mentì per Berlusconi, L'ira del premier: ‘È uno scandalo'". Editoriale di Ernesto Galli Della Loggia: "L'integrazione non si fa così". Al centro: "Tettamanzi scuote Milano: ‘La città ritrovi l'anima'". Fotonotizia: "La Merkel: ‘La Statsi voleva arruolarmi". In basso: "Liberiamo i divorziati dall'ultima catena"

LA REPUBBLICA - In apertura: "Berlusconi ha corrotto Mills". Al centro: "Zavoli: ‘Alla Rai pluralismo a rischio'". Fotocolor: "Westminster, si dimette lo Speaker: è la prima volta in 400 anni". IN basso: "In bagno solo con il permesso aziendale"

LA STAMPA - In apertura: Mills corrotto da Berlusconi". Editoriale di Federico Geremicca: "Prigionieri dei processi del premier". In un box: "Marchionne: ‘All'Opel asset ma niente soldi'". Fotonotizia: "Torino, la guerriglia urbana fa le prove del G8"".

L SOLE 24 ORE - In apertura: "‘Banche, gli aiuti servono'". Di spalla editoriale di Alberto Alesina: "LA crisi del 1929 e le sue false morali". A centro pagina: "Offerta Fiat per la Opel. Tanti asset, non contanti" e "I giudici: Mills fu corrotto per proteggere Berlusconi. Il premier: è uno scandalo".

da velino.it

Naturalmente nei vari blog e forum si si scrive e si discute del corruttore Berlusconi ma non si fa mente locale al comma 2 dell'art. 27 della Costituzione: L'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva. E ciò vale sia per Mills che per Berlusconi la cui posizione è stata stralciata e che quindi è in attesa di giudizio.

C'è da scommettere che alla fine Mills ne uscirà pulito mentre il capo del governo tra l'immunità che dovrebbe essere garantita dal lodo Alfano e la prescrizione del reato non avrà conseguenze, se non quelle del danno d'immagine e qualche voto in più che raccatterà alle prossime elezioni europee, visto che queste azioni punitive delle toghe rosse compattano la sinistra contro il mostro da una parte, e, dall'altra fanno innalzare il gradimento del Premier nella parte avversa che riconosce la persecuzione politico/giudiziaria ai danni del leader del centrodestra.